
Sezione HAIKU – motivazioni a cura di Elda GASPARINI
1^ classificata:
Marisa DANZI di Verona
Passi di danza
sulle pagine bianche
del mio passato
In rapide pennellate è concentrata un’intera vicenda di rinascita personale. La cesura fra i giorni di ieri e quelli di domani è segnata dalla levità di un volteggio che si fa anelito verso un libero volo.
E la svolta esistenziale è posta in risalto dall’accostamento ossimorico delle due espressioni contenute nel secondo e nel terzo verso: il passato infatti, anziché conservare traccia dei segni scuri che hanno vergato l’anima, si fa tabula rasa per passare il testimone alla freschezza di un tempo tutto nuovo da costruire.
Il fascino dei versi è accresciuto dall’abile uso dell’allitterazione: la sillaba posta in apertura del componimento è infatti ripresa altre due volte, come una nota musicale che torna, identica e decisa, a scandire con forza l’intera partitura.
2^ classificata:
Ornella VALLINO di Pavone Canavese (TO)
Brume sul lago
Lo sciacquìo delle onde
culla il silenzio
Sulla ringhiera
un merlo che s’attarda.
Canta la sera
I due haiku sono accomunati da un’incantevole atmosfera di luce attenuata.
Nel primo le foschie aleggianti sullo specchio lacustre dilatano la silente magia di quel luogo in cui l’unico suono è il suadente sciabordio delle acque, e questo senso di ombrosa malia è amplificato dal suono cupo della “U” allitterata per quattro volte.
Il secondo componimento, reso più armonioso dalla rima che collega i due quinari e vivacizzato dal ripetersi della “R”, tratteggia un delizioso bozzetto in cui si staglia l’immagine di un volatile che indugia nel buio incipiente, mentre il suo canto diventa la canzone stessa del giorno che finisce.
3^ classificata:
Claudia MESSELODI di Arco (TN)
notti d’assenza
sulle fredde lenzuola
la luna piena
Nei versi è evocato con maestria un ambiente notturno intriso di gelida solitudine.
L’astro lunare, al colmo del suo splendore, proietta un fascio di luce nella stanza; ma poiché la persona amata è lontana, anche quel chiarore appare algido e distante, e non trasmette alcuna calda scintilla che arrechi conforto, anzi fa risaltare ancor più quel vuoto opprimente che grava sul cuore.
Premio speciale della Giuria
Daniele BEDENDO di Lendinara (RO)
Giunge la nebbia.
Abbracci di silenzio
senza confini
Foglie disperse
dondolanti nel vento.
Danze sospese.
I due haiku si fanno apprezzare per la soffusa liricità che li pervade e per l’uso accorto dell’allitterazione. Il primo dipinge uno scenario opalescente in cui ogni cosa tace, avvolta da una bruma densa ma quasi amica,
mentre i contorni svaniscono perdendosi in uno spazio indefinito. Nel secondo le foglie dell’autunno, strappate ai rami dalle dita inclementi del vento, sembrano non volersi arrendere all’ineluttabile fine che le attende, e continuano ad oscillare nell’aria vibrante in volute di grazia leggiadra nelle quali pare impigliarsi e rallentare lo scorrere del tempo.
menzione d’onore:
Daniela MISSO di San Gemini (TR)
ghiaccio sui rami
echi di sole pallido
la galaverna
menzione d’onore:
Antonio FIORITO di Padova
Schiavo del mare
dal libeccio rapito
cerco un approdo
menzione d’onore:
Mario Aldo BITOZZI di Udine
(Lama di luce)
menzione d’onore:
Alberto CASTRINI di Brescia
(Scuri cipressi )
(Spente rose)
menzione d’onore:
Giuseppe GAMBINI di Garbagnate Milanese (MI)
(Sul lungomare)
menzione d’onore:
Luciana MORETTO di Oderzo (TV)
(Rosse di febbre)
Non sono state pubblicate antologie di questo premio letterario
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